ASSOPAM: “Abolire il monomandato nel settore del credito”

L’Associazione Nazionale Professionisti Agenti e Mediatori Creditizi – ha formalmente richiesto l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nonché ha nuovamente interpellato tutti i vertici Governativi di Camera e Senato e i Ministeri Vigilanti, per affrontare la grave anomalia normativa che penalizza sia i professionisti del settore creditizio che i consumatori italiani: l’obbligo del monomandato per gli Agenti in Attività Finanziaria, previsto dall’art. 128-quater, comma 4 del D.Lgs. 141/2010.

È un vincolo obsoleto e penalizzante – dichiara il Presidente di ASSOPAM – che schiavizza gli agenti in attività finanziaria che di fatto operano con un rapporto di lavoro subordinato ma con partita IVA, e impedisce agli agenti di collaborare tra colleghi e, soprattutto, nega al consumatore il diritto di confrontare liberamente più soluzioni creditizie, costringendolo a scegliere un unico prodotto. A differenza del settore assicurativo – dove qualche anno fa il monomandato fu abolito dando la possibilità per gli agenti assicurativi di proporre una pluralità di soluzioni”.

ASSOPAM ha quindi chiesto all’AGCM, ai Ministeri e a Camera e Senato:

  • una valutazione urgente sulla compatibilità dell’attuale monomandato con le norme in materia di concorrenza e tutela del consumatore attualmente in netto contrasto con i principi sanciti dalla normativa europea;
  • l’apertura di un’istruttoria formale sul tema;
  • l’avvio di un tavolo tecnico per una riforma del sistema, che allinei il settore del credito agli standard europei già applicati nel mondo assicurativo.

La pluralità delle offerte non è solo una questione di libertà professionale – sottolinea TAFURO – ma è un diritto del consumatore, che deve poter scegliere la soluzione migliore in base alle proprie esigenze, e l’agente in attività finanziaria è la figura adatta per fare questo!

ASSOPAM continuerà a farsi portavoce di questa istanza, nell’interesse degli operatori e soprattutto dei consumatori, affinché venga superata una normativa anacronistica che frena l’evoluzione del mercato creditizio italiano.

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