BRINDISI – “Ci si augura che i croceristi non vedano la città in queste condizioni”.

E’ il commento di Antonio Carito in merito all’imminente arrivo dei crocieristi in città.

“Quella che si sta scatenando in merito alla accoglienza dei croceristi ha davvero del surreale – scrive Antonio Carito sul proprio profilo Facebook – il problema non è certo quello (dalla evidente vena clientelare) di mettere in piedi il solito, e per alcuni versi patetico, spettacolo di accoglienza che rimanda con la memoria a quello a suo tempo visto con l’arrivo degli Americani che gettavano tavolette di cioccolata e sigarette alla folla festante che li accoglieva. Una immagine che sa di miseria, di provincialismo e se mi si consente di ignoranza. Una amministrazione che sia realmente tale, non deve preoccuparsi di mettere in piedi un fac-simile di un circo di periferia, bensì preoccuparsi che i servizi in città funzionino e siano quanto meno decorosi. Ci si preoccupa della accoglienza festante e non ci si preoccupa di rendere i beni monumentali ed artistici fruibili (cioè aperti e visitabili), le strade pulite, le viuzze del centro storico liberate dalle auto, le chiese aperte, una segnaletica turistica efficiente e multilingue, punti di informazione ben visibili e dotati di idoneo personale con materiale cartaceo utile ai visitatori, e quant’altro di inerente per essere definiti città turistica. Ma per prima cosa mi sarei aspettato una piattaforma Web multilingue con ogni tipo di informazione. L’animazione la si lasci libera di farla a chi lo ritiene, semplicemente si autorizzi la presenza di artisti di strada (sempre meglio dei gladiatori romani). Le iniziative varie del tipo giri turistici con bus, trenino, carrozze, auto/taxi (tutte oggetto di specifiche norme, non vi è nulla da inventare) le si lascino a chi è autorizzato a farle nelle varie forme di impresa, questo è quello che avviene in ogni porto, altro che circo Barnum in salsa brindisina. A vedere il degrado in cui versa la città – conclude Carito – lo stato di abbandono di molti siti turistici, viene da chiedersi: ma di cosa stanno parlando? Forse, in queste condizioni c’è da augurarsi che i croceristi non visitino la città, meglio non farci riconoscere”.

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