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BRINDISI –  Le elezioni amministrative del 2016 avrebbero, forse, avuto un esito differente alla luce di quanto emerso dai particolari dell’inchiesta che, questa mattina, ha portato all’arresto del responsabile del personale della Brindisi Multiservizi Daniele Pietanza ed alla iscrizione nel registro degli indagati di ben 12 persone, di cui solo una parte è stata resa nota perchè – è stato detto – “le indagini (condotte dalla Digos, diretta dal dr. Antonio Caliò) non sono affatto concluse”.

Antonio Caliò – Dirigente Digos Brindis

Era il giugno 2016 quando nel turno di ballottaggio delle elezioni amministrative arrivarono a sfidarsi i due candidati sindaci Angela Carluccio e Nando Marino. Vinse la prima per una manciata di voti. E secondo l’accusa (il magistrato inquirente è il dr. Giuseppe De Nozza), molti di quei voti sono stati pescati all’interno della Multiservizi. Sarebbe stato proprio Pietanza ad indurre, direttamente ed indirettamente, i dipendenti della partecipata del Comune, circa 180, a votare al primo turno per l’ex assessore ed ex consigliere Pasquale Luperti (indagato anche lui in questo procedimento, ma a piede libero) e per la Carluccio; così come al ballottaggio ‘spinse’ perchè si votasse per quella che sarebbe poi effettivamente diventata primo cittadino (che, tuttavia, è estranea a questa vicenda, se non come indiretta beneficiaria dei voti).

Pietanza avrebbe ‘sollecitato’ i dipendenti (ma mai minacciato) ad esprimere il voto per Luperti e Carluccio, perchè – secondo l’accusa – se Luperti fosse stato eletto nella coalizione di Governo, questa circostanza gli avrebbe consentito di conservare il suo ruolo di potere all’interno della BMS. Ma come avrebbe messo in atto questo piano? Intanto, direttamente con telefonate ed sms, e poi indirettamente, facendo ‘pesare’ il suo incarico di capo del personale. A supporto di tale tesi, sembra che 48 ore prima del ballottaggio, Pietanza avesse bloccato il pagamento degli stipendi alla ‘squadra’ di Sandro Trane, all’epoca responsabile del verde per la BMS e sostenitore di Nando Marino; e col quale lo stesso Pietanza ebbe un violento litigio nella sede di lavoro.

Questo per ciò che riguarda il reato di concussione. Per il peculato, invece, si parla di auto di servizio utilizzate impropriamente, mentre ben più gravi sono gli altri due reati: furto e ricettazione. Da Palazzo Guerrieri, sede dell’Hub della Conoscenza, realizzato nel corso della Amministrazione Consales, sparirono 15 computer ed altro materiale, parte dei quali sono stati rinvenuti oggi nel corso delle varie perquisizioni domiciliari e non eseguite dagli uomini della Digos. Non solo. Pietanza, sempre stando all’accusa, avrebbe distratto operai dal servizio ordinario per conto della BMS per fare favori ad amici, facenti sempre parte di una cerchia, non proprio ristretta. Favori che si esplicitavano nel mandare personale della Multiservizi a casa di terzi per eseguire lavori che potevano essere di giardinaggio, di manutenzione o altro.

Inizialmente, le misure di custodia cautelare dovevano essere tre, ma è stata accolta solo quella relativa a Pietanza che – pare – sia stato molto più superficiale nelle sue cose. Le indagini si sono avvalse, infatti, oltre che di intercettazione telefoniche, anche di quelle ambientali. E gli altri? “Sono solo stati più ‘furbi’ e, quindi, accorti” – è stato detto.

Le persone indagate, quelle che sono state rese note, sono le seguenti:  oltre a Pietanza ed a Luperti, Carlo Zuccaro, Nicola Iacobazzi, Bruno Giannotte, Pasquale Magrì, Maristella Tramonte, Cosimo Rizzello,Paolo Lanza, Priore Oliva e l’imprenditore Antonio Sirio, cognato di Pietanza.

 

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

2 COMMENTI

  1. Se penso che ho partecipai al Bando per fare il Presidente della BMS,ma nelle audizioni non fui neanche ascsoltato,e in quella occasione scelsero Camassa. Meglio cosi’,e immaginate in che situazione mi sarei trovato. Io avevo studiato molto bene la storia e i problemi di questa societa’ in perdita perenne,ma stante allo stato giuridico della stessa,rimarra’ una zavorra perenne se la nuova amministrazione non cambiera’ atteggiamento politico di questa gestione. Io ho le mie proposte e partecipero’ al prossimo Bando con la speranza,almeno di essere ascoltato. l’attuale Presidente barese,nominato dal Commissario Giuffre’,sembra che abbia dato delle buone indicazioni ma che per essere mantenute e completate dal nuovo,ci vuole continuita’ amministrativa in tale direzione e non politica clientelare da sfacelo. Ne vedremo e sentiremo ancora delle belle.

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