Apoteosi Brindisi: Moraschini decide di mettere in moto il pulmino e di portare tutti a Firenze

BRINDISI – Nemmeno lo sceneggiatore più brillante avrebbe saputo scrivere un finale più drammatico e al contempo esaltante. L’Happy Casa strappa con tutte le sue forze il pass per le Final Eight grazie alla tripla allo scadere dell’italiano più decisivo che Brindisi abbia mai avuto nella massima serie (fatta eccezione ovviamente per l’indimenticato Malagoli), ovvero Riccardo Moraschini, che dopo un primo tempo da incubo, nell’ultimo quarto ha deciso che era arrivato il momento di mettere in moto il pulmino e di portare tutti a Firenze.

La gara è sembrata un anticipo dei playoff, con le due squadre che se le sono date di santa ragione dal primo all’ultimo secondo, dando vita a un match di un’intensità rara. Trento si fa preferire nei primi due quarti, con le due squadre che vanno al riposo lungo sul punteggio di 48 a 43 e con Brindisi che resta incollata al match grazie a un super Chappell.

Nel terzo quarto, però, la musica cambia completamente: Brown è commovente in difesa e assieme a Gaffney chiude a doppia mandata il pitturato. Banks continua a portare la croce in attacco, dove Brindisi, però, a inizio ultimo quarto inizia a fare enorme fatica. La squadra non segna per tre minuti ma non molla in difesa, fino a quando Moraschini, Banks e Chappell non decidono che è arrivato il momento di sparare gli ultimi fuochi d’artificio con tre bombe di fila. Brindisi vola sul 68 a 75 a poco più di due minuti dal termine, ma un immenso Craft e la difesa asfissiante di Trento costringono gli uomini di Vitucci a tre palle perse di fila che fanno rientrare i padroni di casa in un solo minuto fino al -1 (74-75).

L’ultimo minuto scorre sul filo dell’equilibrio: a 24 secondi dal termine, sul 74-76, Trento ha l’ultima palla tra le mani. Craft penetra, scarica fuori per Gomes che a 4 secondi dalla fine tira da tre punti subendo un sanguinoso fallo del migliore in campo, ovvero Jeremy Chappell. Dentro il primo. Dentro il secondo. Lungo il terzo. Gaffney cattura il rimbalzo, apre per Moraschini che dagli otto metri si arresta e lascia partire un tiro telecomandato che finisce la sua corsa in fondo alla retina. Il rumore della retina è più forte di quello della sirena e l’urlo di giocatori, società e tifosi presenti al PalaTrento si unisce a quello dei brindisini incollati agli schermi.

E’ stata la vittoria di un gruppo speciale, di un coach che somiglia sempre più a un guru e di una città che non sta già più nella pelle all’idea di ospitare domenica prossima Milano e di trasferirsi in massa a Firenze per il derby del sud contro Avellino.

Andrea Pezzuto

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