Antonino (Pri): “Brindisi ha bisogno di un’azione sinergica tra Comune e Provincia”

BRINDISI – All’indomani dello svolgimento del turno di ballottaggio per l’elezione del Primo Cittadino ed il rinnovo del Consiglio Comunale di Brindisi indirizzai, attraverso gli Organi di stampa, gli auguri di un proficuo lavoro al neo eletto Sindaco Riccardo ROSSI ricordando che l’articolo 1 della nostra Carta fondamentale afferma che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, che il responso popolare va sempre accettato e che a nulla valeva recriminare sulla percentuale di elettori che si erano espressi nel turno di ballottaggio, di gran lunga inferiore al numero di coloro che avevano partecipato alla prima fase della consultazione elettorale.

Quel comunicato, che a me sembrava un doveroso atto di cortesia istituzionale, suscitò un vespaio di polemiche e segnò una frattura, che dura tutt’ora,  con gli altri partiti e movimenti che avevano sostenuto la candidatura alla carica di Sindaco dell’Avvocato Roberto CAVALERA, cui pure avevo rivolto il ringraziamento a nome di tutti i repubblicani brindisini per aver messo la sua competenza e la sua umanità al servizio della collettività.

Evidentemente l’impegno che manifestai di mettere a disposizione della nuova Amministrazione i suggerimenti e le proposte acquisite nel corso della campagna di ascolto svolta dal PRI in tutti i quartieri cittadini e dei confronti avuti con le diverse categorie produttive fu interpretato  come il segno di un “passaggio di campo”, secondo una logica di contrapposizione frontale che non appartiene alla cultura dei repubblicani.

Pur non venendo meno al ruolo assegnato dal corpo elettorale al mio Gruppo consiliare ritengo di aver dimostrato in questo primo scorcio di consiliatura che anche dai banchi dell’opposizione è possibile suggerire idee e proposte nell’interesse della collettività.

Con lo stesso spirito reputo doveroso rivolgere nuovamente gli auguri di un proficuo lavoro all’Ingegnere Riccardo ROSSI, questa volta nella diversa veste di Presidente della Amministrazione Provinciale di Brindisi.

A tale incarico Egli non è assurto per volontà popolare.

La legge 7 aprile 2016 n. 56 ha infatti trasformato le Amministrazioni Provinciali in Enti di secondo livello, decretando che il Presidente e lo stesso Consiglio Provinciale siano eletti dai Sindaci e dai Consiglieri Comunali della provincia.

Una trasformazione che certamente non ha trovato a suo tempo il sostegno del PRI, che fin dal 1970, nel momento in cui si costituirono le Regioni a Statuto ordinario,  si è espresso per l’abolizione totale delle Provincie.

Bisogna prendere atto che ciò non è avvenuto anche per la mancata approvazione della modifica della nostra Costituzione nel corso del referendum popolare celebrato il 4 dicembre del 2016.

Oggi, pertanto, le Provincie, pur prive di risorse, continuano comunque ad avere competenze rilevanti in materie quali  l’ambiente, i trasporti, le strade provinciali e l’edilizia scolastica.

La circostanza che alla guida di tale Ente sia stato eletto il Primo Cittadino del comune capoluogo, a mio giudizio, rappresenta un fatto positivo.

E’ Brindisi la realtà territoriale in cui si concentrano molte delle criticità ma anche delle prospettive di sviluppo della provincia: pensiamo ai problemi di carattere ambientale, dalla presenza di impianti industriali impattanti alla necessità di bonificare le aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale; riflettiamo sulle competenze che la Provincia ha in tema di rifiuti, attesa la necessità di dar vita quanto prima ad un ciclo di trattamento gestito dalla mano pubblica ed idoneo a ridurre il costo della TARI che grava in misura folle sulle tasche dei brindisini; consideriamo il patrimonio infrastrutturale di cui il Comune di Brindisi dispone, con l’urgenza di valorizzarlo e metterlo a sistema anche attraverso la redazione del Piano Urbanistico Generale e del Piano Regolatore Portuale; rivolgiamo un pensiero alla Cittadella della Ricerca, il cui ruolo va rilanciato facendola divenire l’anello di congiunzione tra il mondo della scuole e quello del lavoro; pensiamo, infine, alla necessità di trarre i maggiori vantaggi possibili dalla istituzione della ZES localizzata in buna parte nel territorio del Comune capoluogo.

Una azione sinergica tra l’Amministrazione Comunale e l’Ente Provincia, quindi, può produrre senz’altro eventi positivi che è quello di cui ha bisogno Brindisi e verso cui tutti noi che svolgiamo un ruolo di rappresentanza istituzionale dobbiamo tendere senza farsi condizionare dalle logiche di schieramento che per tante volte hanno penalizzato il nostro territorio.

Gabriele ANTONINO Capogruppo PRI

 

 

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