Tra pochissimi giorni saremo chiamati a compiere il nostro dovere di elettori e cittadini. Sarebbe opportuno precisare che saremmo chiamati a fare nuovamente l’Italia, una vecchia Repubblica ‘sfatta’ e alla ‘deriva’ delle più variegate correnti, perché purtroppo non ‘si son fatti gli ITALIANI’ come auspicava più di un secolo fa Massimo D’Azeglio.
A partire dal referendum del 1946 gli italiani, sempre citando D’Azeglio, il quale aveva visto lungo (e la sua lungimiranza è sorprendente), hanno voluto fare un’Italia nuova e loro rimanere quelli di sempre “colle dappocaggini e le miserie morali che furono la loro rovina”.
Ben due, dunque, le occasioni per essere in questo momento positivamente incisivi: 1. fare un po’ di esercizio civico ed andare a votare il 4 marzo, sebbene le schede elettorali somiglino a un PATCHWORK mal assortito; 2. pensare sul serio, e mi auguro a lungo termine, alla nostra città, senza commettere nuovamente l’errore di lasciarsi trascinare dalle “correnti”, dalle “promesse”, dall’”adesso vediamo”.
NO! BASTA! ADESSO FACCIAMO!
In maniera apodittica, gli osservatori esperti di cose politiche si ostinano ad affermare che, con riferimento alle prossime elezioni amministrative, l’evoluzione delle coalizioni e dei programmi elettorali subiranno un’accelerazione dopo le votazioni di domenica prossima. Come a dire che gli schieramenti politici e l’individuazione dei diversi candidati alla carica di Sindaco, finalizzati a risolvere e promuovere lo sviluppo armonico della nostra comunità, non potranno non discendere dall’esito elettorale e dalla proclamazione degli eletti nelle due camere parlamentari.
A mio parere, dopo il 4 marzo ci saranno in campo l’esultanza di chi avrà raggiunto uno scranno e la delusione di chi non avrà ottenuto i risultati sperati. Questi due ingredienti rischieranno di entrare in conflitto facendo dimenticare le priorità ed i bisogni amministrativi da affrontare e risolvere.
Facciamo in modo che le coalizioni elettorali e i candidati alla carica di Sindaco di Brindisi, pur nel rispetto delle proprie posizioni politiche e di diversa visione complessiva della cosa pubblica, siano il risultato di un confronto che veda sempre e solo come unico obbiettivo da raggiungere, il benessere dei nostri concittadini.
Sempre citando il CARO MASSIMO “meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi, (e le città) dove non ve ne sono che due: uno del presente, il GOVERNO; l’altro dell’avvenire, l’OPPOSIZIONE”.
Le troppe divisioni, specialmente a livello locale, creano solo disorientamento nell’elettorato e una difficoltà maggiore nel coordinamento della successiva azione politico-amministrativa.
Prepariamoci a fare qualcosa di concreto per noi stessi e per la nostra comunità.
Beata la città di BRINDISI, se dal 4 marzo in avanti penserà a “FARE I BRINDISINI”.

Angelo Rizziello

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