Alcune osservazioni del dr. Franco Leoci sulle deliberazioni di modifica del bilancio di previsione e del Dup

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota del dr. Franco Leoci.

E’ con animo scevro da livore politico e pur concettualmente convinto nell’avversione agli organi commissariali chiamati talvolta a gestire gli Enti Locali, stimo utile richiamare in rapida sintesi alcuni atti amministrativi, che devono essere conosciuti dai nuovi gestori del Comune contestualmente all’atto del loro insediamento. E’ bene chiarire da subito, non fosse altro per le forze politiche che hanno espresso favorevoli apprezzamenti all’operato dell’organo commissariale, che non si tratta, quindi, di voluta controtendenza all’operato dell’attuale gestore dell’Ente, ma di semplice constatazione di provvedimenti.

E’ probabile che non siano molti ad avere appreso dal sito istituzionale del Comune, l’adozione sotto la data del 10 maggio c.m. di alcune importanti e complesse deliberazioni fra le quali la n. 148, di modifica del bilancio di previsione 2018/2020 e DUP approvati il 12/04/2018, che disegna un nuovo assetto operativo gestionale dell’Ente specie con riferimento al piano amministrativo-finanziario.

Orbene, la delibera sopra richiamata, tralasciando possibili chiarimenti, è priva, come quelle adottate nella tornata del 10 c.m., del prescritto parere del Collegio dei Revisori, ma è munita della immediata eseguibilità perché costituisce la fonte cui informarsi nella gestione del bilancio. Accade, pertanto, che il provvedimento in parola, unitamente agli altri, dovrà essere ratificato dal Consiglio comunale, a pena di nullità, ai sensi dell’art. 42, comma 4 del D.Lgs. 267/2000 entro 60 giorni dalla sua adozione, ovviamente aggiornato del mancante parere dell’Organo di Revisione contabile che a giorni dovrà essere rinominato per decorrenza dei termini. Non è peregrina, quindi, la ipotesi che, diversamente dalla precedente Amministrazione, la nuova dovrà essere impegnata sin dalla prima seduta di Consiglio a definire i provvedimenti contabili di bilancio per l’avvio della gestione. Ma non basta.

Dovrà essere la nuova assemblea consigliare a prendere atto immediatamente della seria situazione finanziaria dell’Ente e delle società partecipate, nonché informarsi, investendo responsabilmente nella giusta maniera il vertice amministrativo, dei numerosi provvedimenti di straordinaria amministrazione che sono alla base, oggi, della gestione commissariale.

Appare davvero incredibile avviare la gestione dell’Ente da parte dei nuovi organi comunali senza che gli stessi conoscano, tra l’altro, alcuni provvedimenti commissariali come quelli, per esempio, dei trasferimenti  logistici di ripartizioni, di riorganizzazione di macro strutture, di nuove metodologie stipendiali per il personale occupato, di regolamenti relativi a Ripartizioni degli Affari Legali e Polizia Locale o senza fornire concreti e celeri riscontri di superamento alle numerose e gravi irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti dalle quali potrebbero emergere seri ostacoli per la gestione comunale.

In mancanza di tanto, è possibile ipotizzare per i nuovi amministratori un cammino nella nebbia dei meandri burocratici-contabili che conseguono risultati certamente non positivi nei confronti dell’intera comunità amministrata: considerando gli argomenti da tenere nelle prime sedute di consiglio, bene fanno i candidati sindaci e le forze politiche a confrontarsi con tutte le categorie che rivolgono richiesta di incontro al fine di acquisire suggerimenti ritenuti utili per eventuali modifiche innanzitutto all’attuale bilancio di previsione e DUP di recente approvazione.

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