BRINDISI – Il problema dell’indotto aeronautico sarà oggi al centro di un incontro della Regione Puglia con i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm.

Sul tappeto, le prospettive di lavoro del personale esterno dello stabilimento Leonardo Finmeccanica di Grottaglie (Taranto) e, più in generale, di Leonardo nell’area Brindisi-Taranto, dopo la decisione dello stesso di internalizzare una serie di attività. La questione, osservano i sindacati, investe sia gli interinali che lavorano nel sito di Grottaglie, sia coloro che da esterni, impiegati cioè in altre imprese, assicurano parti essenziali di produzione di Leonardo. Per gli interinali di Grottaglie, c’è una prima schiarita. Su circa 200 lavoratori “somministrati”, 126 verranno stabilizzati tra novembre e dicembre. In particolare, saranno 60 il mese prossimo e 66 il mese successivo. Per gli altri, il programma di inserimento proseguirà nel 2017. A Grottaglie, Leonardo (ex Alenia-Aermacchi) produce due sezioni di fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Nel caso di Brindisi, invece, Leonardo intende assorbire l’attività di Gse, impresa che costruisce il “pavimento” degli elicotteri (a Brindisi opera infatti una divisione dell’azienda specializzata nel comparto). Da fonti sindacali si apprende che a 50 lavoratori verrebbe proposto di dimettersi da Gse per transitare poi in una società di lavoro interinale la quale provvederebbe ad assegnarli alla stessa Leonardo. Per questi addetti la fase di lavoro interinale durerebbe due anni, dopodichè ci sarebbe il passaggio diretto in Leonardo. I sindacati osservano che l’operazione prefigurata per Gse desta qualche perplessità nei lavoratori in quanto si tratterebbe di lasciare un contratto a tempo indeterminato per andare nel lavoro interinale e solo successivamente essere assunti dall’azienda di Finmeccanica. Stabilizzare gli interinali, continuare a riportare nello stabilimento le attività date in precedenza a imprese terze, migliorare l’efficienza gestionale e le performance produttive: sono le tre linee che Leonardo vuole continuare a sviluppare per il sito di Grottaglie, dove gli occupati sono un migliaio, addetti alle due versioni (differiscono per tipologia) del 787: l’8 e il 9. E c’è già un dato che evidenzia come il cambio di rotta abbia dato risultati positivi: le perdite si sono ridotte di circa 100 milioni di euro. Adesso, il problema aperto riguarda l’indotto che non avrà più lavoro a seguito dell’internalizzazione da parte di Leonardo. Sono almeno altri 200 i lavoratori coinvolti, dicono i sindacati, e di qui il vertice odierno in Regione con gli assessori Loredana Capone (Sviluppo economico) e Sebastiano Leo (Lavoro). Per il futuro delle aziende coinvolte non si escludono eventuali coperture di ammortizzatori sociali per affrontare il percorso transitorio. La scelta di internalizzare attività a Grottaglie entra nel vivo anche dopo le sollecitazioni di Boeing che, allo stato, e’ l’unico cliente dello stabilimento di Grottaglie. Gli addetti Finmeccanica in Puglia sono oltre 2.500 così divisi: 2000 tra Grottaglie e Foggia (qui, tra l’altro, si costruisce lo stabilizzatore di coda del 787), circa 430 per gli elicotteri a Brindisi e per il settore elettronica per la difesa terrestre e navale altri 165 addetti a Taranto (Fonte Agi).

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