BRINDISI – “Con deliberazione della giunta regionale n. 985 del 20 Giugno 2017, inerente l’elaborazione di un modello di riorganizzazione dei laboratori di analisi pubblici, la politica, non tenendo in debito conto i pareri tecnici, seppur espressi dalle commissioni istituite allo scopo, tenta di infliggere un altro duro colpo ai servizi sanitari già in sofferenza, della provincia di Brindisi”.

Lo scrive, in una nota, l’Adoc Brindisi per voce del suo presidente Giuseppe Zippo che prosegue: “A rischio la sopravvivenza del laboratorio analisi ubicato nell’ex Ospedale Di Summa punto di riferimento per migliaia di cittadini utenti.  Nelle intenzioni della giunta regionale la volontà di trasformare il laboratorio analisi in un centro prelievi sollevando seri dubbi circa la qualità delle analisi effettuate e l’efficienza del laboratorio cosiddetto Hub ubicato presso l’Ospedale “Perrino” di Brindisi.  Quanto sopra, in considerazione del fatto che alcuni prelievi per poter essere lavorati necessitano di tempi molto stretti pena l’alterazione dei risultati e conseguenti serie ripercussioni sulla salute dei cittadini.  Un aspetto quello relativo ai tempi e le modalità di trasferimento dei campioni da non sottovalutare se pensiamo alla necessità di effettuare prelievi ematologici e microbiologici, come i tamponi, il cui trasporto comporta misure alquanto restrittive.  Limiti che per essere superati necessitano di accorgimenti come la frequenza dei trasferimenti tali da vanificare l’obiettivo del taglio dei costi.  Nel piano non è contemplato un potenziamento del laboratorio centrale né tantomeno l’impiego delle professionalità tuttora operanti presso l’ex Ospedale Di Summa.  Quello che si paventa, dovesse andare in porto tale decisione, è un ingolfamento delle strutture esistenti con inevitabili disagi per lutenza specie quella anziana ed in stato di bisogno che si è vista privare, già nel recente passato, della possibilità di usufruire dei prelievi a domicilio.  Ciò che viene enunciato nel provvedimento è invece la possibilità di terziarizzare alcuni servizi tramite apposite convenzioni con aggregazione di laboratori o singoli al fine di far fronte a prestazione a più alta complessità. In sintesi si ridimensiona il servizio pubblico alimentando il settore privato. Quello a cui stiamo assistendo è un progressivo smantellamento della rete dei servizi sanitari.  L’ADOC di Brindisi richiama la Direzione sanitaria alle proprie responsabilità e ad una gestione più attenta del servizio nella provincia di Brindisi, nel contempo invita la politica regionale, in particolare quella di riferimento per il territorio, ad azioni di tutela nei confronti della comunità locale. Non si può continuare a considerare il territorio di Brindisi area ad alto rischio ambientale senza che vi sia oltre alla prevenzione un’offerta sanitaria all’altezza”.

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