Acque Chiare: da Strasburgo speranze per 73 proprietari, preoccupazione per altri 154, ma la situazione è magmatica

BRINDISI – Sono ore convulse per le parti interessate alla vicenda Acque Chiare quelle che seguono la sentenza della Corte di Giustizia Europea di Strasburgo: il principio espresso in quella sede, infatti, se può essere considerato potenzialmente penalizzante per i 154 proprietari che hanno chiesto la prescrizione in un secondo momento, potrebbe invece rivelarsi positiva per i 73 proprietari che la prescrizione l’hanno chiesta ed ottenuta nelle prime fasi dibattimentali di primo grado.

Per i 154, infatti, a giorni si deciderà in appello se la richiesta di prescrizione “postuma” sarà accolta o ritenuta tardiva: nel primo caso la loro posizione sarà equiparabile a quella degli altri 73 proprietari, in caso contrario, invece, dovranno essere sottoposti al giudizio di merito, che in caso di condanna – per quanto espresso dai giudici della Grande Camera – aprirebbe le porte alla conferma della confisca, sulla quale spetterà comunque l’ultima parola alla Corte di Cassazione.

I giudici della Corte Europea hanno stabilito che anche in caso di prescrizione vi può essere confisca se è intervenuta una condanna, non necessariamente definitiva: tradotto, basta una condanna in primo grado o comunque l’emersione di elementi di colpevolezza per legittimare la confisca.

Ciò dovrebbe significare che per i 73 proprietari per i quali è subito intervenuta la prescrizione, la confisca potrebbe essere revocata dal giudice dell’esecuzione; per gli altri 154 proprietari per i quali la fase dibattimentale è andata avanti, invece, dipenderà molto – se non tutto – dall’accoglimento in Corte d’Appello della richiesta di prescrizione, ed in caso di esito negativo, dalla sentenza di merito successiva.

Andrea Pezzuto

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2 COMMENTI

  1. Cara Pamela non sono prevenuto ma attento se alcuni casi delicati vengono affrontati con superficialita’, certamente non toccava a me entrare nel merito della sentenza, pero’ io ho avuto la fortuna di leggerla ed anche se mi hai tacciato di saperne piu’ degli avvocati penalisti interpellati da te, ho dato la giusta interpretazione ad una sentenza molto contradditoria ma nello stesso tempo piena di speranza per una soluzione positiva della vicenda che non riguarda solo i proprietari ma l’intera citta’ di Brindisi.Nei due anni in cui Acque Chiare ha vissuto ha dato tanto lavoro a numerosissimi artigiani ,commercianti ed altri mestieri , e se questo si ripetesse su altre strutture sorgenti sulla costa , ci sarebbe tanto di quel lavoro da far risorgere l’economia brindisina. Chissa’ se il neo sindaco e’ d’accordo. Ciao

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