BRINDISI – E’ trascorso oltre un anno e mezzo e quello che doveva essere un vero e proprio fiore all’occhiello nel settore del commercio ortofrutticolo si sta, invece, rivelando un vero e proprio flop.

Parliamo del nuovo mercato ortofrutticolo commerciale realizzato dall’Amministrazione comunale e denominato “La Piazza”, inaugurato il 15 febbraio 2015 sotto l’Amministrazione Consales.

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La struttura, come si ricorderà, fu realizzata, dopo una imponente opera di ristrutturazione, nell’edificio  ex Inapli, in via San Domenico Savio, al rione Sant’Angelo, dove hanno trovato posto gli operatori che, sino a quel momento, vendevano la propria merce nel mercato all’aperto di via Santa Maria Ausiliatrice, al quartiere Commenda.

Al di là di tutti problemi logistici, organizzativi e strutturali che sia i commercianti che i consumatori si sono ritrovati ad affrontare (mancanza di un piano parcheggi adeguato, eccessivo caldo d’estate e freddo d’inverno, infiltrazioni d’acqua all’interno della struttura nei giorni di pioggia ed altro) e che, di fatto, vanificano gli sforzi e, soprattutto, gli obiettivi per i quali la nuova piazza era stata realizzata, va detto che esistono problemi anche più gravi che dovrebbero essere posti alla attenzione di chi dovrebbe vigilare sulla corretta gestione della struttura.

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Il riferimento è alla assegnazione dei posteggi all’interno del mercato “La Piazza” che avvenne, come noto, a seguito di un bando emesso dal Comune di Brindisi (Assessorato alle Attività Produttive). Quattro le grandi aree in cui è stata divisa l’intera area mercatale, oltre ad una quinta destinata ai depositi ed un’altra destinata agli uffici: l’area ‘frutta e verdura’, l’area ‘merci varie’ del no food (abbigliamento, calzature, biancheria ed altro); l’area ‘dei coltivatori diretti’ e l’area ‘locali commerciali’, dove hanno trovato posto un bar, tre pescherie, una macelleria, un panificio, una drogheria ed una salumeria.

mercato ex inapli

Bene, pare che ci sia un ”inghippo” ed anche piuttosto serio. Ci sarebbero, infatti, commercianti che non hanno mai sottoscritto il contratto con il Comune, per il quale si prevede il pagamento di un canone ed una fideiussione assicurativa. Una vicenda ben nota alla Amministrazione comunale, tanto più che pare esistano anche ordinanze di sgombero da diverso tempo. Ma non si capisce come mai non si proceda. E gli abusivi lavorano tranquillamente – certi a questo punto di rimanere impuniti –  quando potrebbe esserci qualcun altro a prendere il loro posto. Ma a Palazzo di Città si fa il gioco delle tre scimmie: “Non vedo, non sento, non parlo”. A questo punto, sarebbe il caso di effettuare una ricognizione di tutti i contratti in essere dei locali commerciali comunali e di quelli eventualemente da sottoscrivere.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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