Il Movimento No Tap chiede un incontro al Premier Conte

BRINDISI – Spettabile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,

siamo il Movimento No Tap della Provincia di Brindisi , nato da tempo per essere vicino alle lotte che  si stanno realizzando nel Salento e per sensibilizzare le popolazioni di 3 comuni del Brindisino interessati al passaggio del gasdotto Tap ,Brindisi Torchiarolo ,  San Pietro Vernotico.

Il Garsdotto Tap spunta a San Foca e dopo 55 Chilometri si collega a Brindisi , alle spalle del quartiere Sant’Elia.

Abbiamo letto della sua presenza ad un dibattito in piazza a Ceglie  Messapica il 7 Settembre 2018.

Le scriviamo  per chiedere  di parlare con Lei  solo 5 minuti a proposito di questo nuovo insediamento che riteniamo inutile , costoso ,dannoso, in qualsiasi posto esso sia realizzato.

Ci rivolgiamo a Lei perché il Governo le ha  affidato  il compito di dirimere la questione Tap,  formulata nei termini di costi-benefici.

Ma anche per rappresentarle la necessità di cambiare le regole del gioco relativa a nuovi insediamenti energetici ;

le leggi nazionali  assegnano al Governo completamente ogni decisione lasciando i territori nella impossibilità di poter decidere del proprio destino.

Questo rappresenta un grave deficit di democrazia e a  chi fa del cambiamento la parola più importante ne dovrebbe tenere debito conto.

In particolare vorremmo dirle che  le popolazioni brindisine si sono opposte alla realizzazione di un rigassificatore nella zona industriale nei primi anni duemila; il  cantiere fu chiuso dalle lotte e sequestrato per la scoperta di tangenti che portarono all’arresto dell’allora sindaco di Brindisi e di dirigenti delle società interessate.

Lo si voleva costruire in una zona in cui  affianco al  rigassificatore  insistevano  decine di impianti a rischio di incidente rilevante.

In migliaia siamo scesi più volte in piazza per gridare il nostro No , ma soprattutto per dire che eravamo stanchi di decisioni prese dall’alto e calate sui nostri territori.

La nostra città , la nostra provincia , aveva già pagato un prezzo molto alto ad una industrializzazione che aveva lasciato sul campo morte , distruzione , impianti chiusi ,disoccupazione.

Anche sulle carte ministeriali era confermato tutto ciò ; era stato deciso che  non si poteva assolutamente aggiungere il benché minimo rischio a quello già esistente.

Di questo si è assolutamente dimenticato il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano .

Afferma ormai da tempo che il posto adatto per la Tap è un approdo più a Nord…..in territori che sono già fregati.

La lotta che realizzammo allora aveva non solo l’idea di rifiutare l’impianto ma anche quello di realizzare un nuovo modello di sviluppo a partire dalla necessità di bonificare tutti quei terreni inquinati dai padroni della industria.

Cose per le quali continuiamo a lottare e che ancora non riusciamo ad ottenere.

Cosa dire poi della banale idea del Governatore della Puglia  di  riconvertire a gas la centrale Enel di Cerano.

La stessa Enel dichiara la impossibilità di poter realizzare una cosa del genere , anzi la decisione è quella di chiudere Cerano tra  pochi anni e di voler investire tutto sulle rinnovabili.

Siamo sicuri che Lei troverà 5 minuti per rappresentarle una comunità dolente che ha bisogno di altro non certamente del gasdotto Tap.

La ringraziamo anticipatamente e le porgiamo distinti saluti.

Brindisi 04.09.2018

Per il Movimento No Tap Brindisi Cosimo Quaranta 3477529891

RIPORTIAMO UN VECCHIO COMUNICATO DELLO SCORSO ANNO CHE RACCOGLIE UNA SERIE DI VALUTAZIONI SU TAP E DINTORNI.SI AGGIUNGE COME NOVITA’ SOLO  L’INTERVENTO , A PIU’ RIPRESE , DELL’AMERICANO DONALD TRUMP.

Il sindacato Cobas invita associazioni, movimenti e cittadini a partecipare ad una assemblea pubblica Venerdì  8 settembre 2017 prossimo alle ore 18,00 a Mesagne nell’atrio del castello di piazza Orsini del balzo allo scopo di costituire un comitato provinciale brindisino contro la costruzione del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) che parte dall’ Azerbaijan, che attraversa Georgia, Turchia, Grecia e Albania il cui  approdo è previsto nella marina di Melendugno e che, dopo aver attraversato le province di Lecce e Brindisi, si congiungera’ alla rete della Snam in contrada Matagiola tra Brindisi e Mesagne.

La paventata costruzione di un’ opera inutile e dannosa, fortemente impattante sia dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista economico- sociale, è figlia solo di una speculazione economica in prospettiva di fare diventare l’Italia l’ hub europeo del gas.

Un’opera faraonica dal valore complessivo di circa 45 miliardi di dollari che dovrebbe far destare non poche riflessioni di opportunità in senso economico, politico e geopolitico visto che lo stesso gasdotto parte dall’Azerbaijan del presidente dittatore Aliyev, nazione inserita ai primi posti della black list di Amnesty International per la violazione dei diritti umani e attraversa, con il TANAP (Trans Anatolian Pipeline), la Turchia che non brilla sicuramente per democrazia e per stabilità politica visto che il suo presidente e dittatore Erdogan sta esasperando la repressione sui suoi oppositori dopo il finto colpo di stato del 15 luglio 2016 e contro la minoranza curda creando le condizioni concrete di scatenare una guerra civile interna.

Tuttavia sono numerose le inchieste giornalistiche che hanno dimostrato nei fatti cosa c’è in realtà dietro l’ affaire TAP.

 Anni fa i cittadini brindisini e della provincia di Brindisi rifiutarono la installazione di un rigassificatore nel porto, a ridosso della città e in aggiunta ad altri impianti ad altissimo rischio di incidente rilevante e anche perché l’Italia aveva già gas a sufficienza; immaginiamo adesso con i consumi crollati miseramente.

I movimenti NO TAP salentini insieme al Comitato NO TAP hanno sempre rifiutato l’ ipotesi avanzata da qualche politico benpensante ovvero dello spostamento dell’approdo da San Foca a Brindisi, già area in forte sofferenza dal punto di vista ambientale, della salute, sociale ed economico, in cambio della riconversione a gas della centrale a carbone di Cerano.

È pura fantasia la possibilità di riconvertire la centrale a carbone di Cerano da carbone a gas, vuoi per il costo dell’investimento e vuoi per il basso rendimento energetico ottenuto da tale operazione.

Sono decine le centrali turbogas in tutta Italia oggi ad essere ferme causa sovrapproduzione energetica., dovuta al processo di privatizzazione e liberalizzazione del mercato elettrico.

Lo stesso amministratore delegato dell’Enel, Starace, ha affermato che il futuro della società elettrica  è legato unicamente alle rinnovabili.

La proposta del presidente della regione Puglia di spostare l’approdo TAP da Melendugno a Brindisi  è assolutamente irricevibile , con la aggravante che nelle sue dichiarazioni, il presidente Emiliano, parla di Brindisi come un territorio già fregato.

Bene  ha fatto invece il Consiglio Comunale di Mesagne a votare una delibera in cui si  dichiara contrario alla costruzione del gasdotto e contro la ennesima decisione calata dall’alto senza il coinvolgimento delle popolazioni interessate.

La decisione del consiglio comunale di Mesagne è stata fortemente rafforzata da una lettera del Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, inviata al Sindaco di Melendugno Marco Poti’, in occasione della manifestazione NO TAP svoltasi a San Foca il 13 agosto scorso nella quale esprimeva piena solidarietà e vicinanza ai cittadini e istituzioni locali in lotta per difendere la propria terra denunciando la eccessiva militarizzazione del territorio salentino.

 TAP, dal canto suo, vorrebbe cancellare di fatto qualsiasi tipo di opposizione alla costruzione dell’opera, anche con l’aiuto dello Stato Italiano complice.

Vorrebbe tentare, quasi a rasentare il patetico, di trasformare il problema strettamente di ordine sociale  in un mero problema di ordine pubblico.

Per questo ed altro ancora occorre essere informati e consapevoli di quello che oggi sta avvenendo nel Salento, per determinare e costruire e resistenze contro chi attenta ancora alla incolumità dei cittadini salentini che oggi hanno non pochi problemi di salute derivante dalla mancata lungimiranza politica rispetto alle scelte industriali sbagliate che hanno messo sempre avanti il profitto dei pochi a scapito della salute, dell’ ambiente e delle vocazioni naturali del Salento.

Bisogna inoltre rafforzare la resistenza delle popolazioni salentine che stanno affrontando una dura battaglia contro l’arroganza con solo della società che ha intenzione di costruire il gasdotto inutile ma anche contro di uno Stato, quello italiano che dichiara che il gasdotto va fatto comunque a prescindere, anche contro la volontà delle popolazioni locali , a costo di mandare l’esercito per difendere i cantieri per la sua costruzione.

Tra Ilva, Cerano, discariche, Colacem, veleni di ogni tipo nelle campagne, mega impianti fotovoltaici e eolici,  xilella e chi più ne ha più ne metta… ci mancava pure la ciliegina di TAP.

Comunicato Movimento No Tap Brindisi

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