23 gennaio 1932: 93 anni fa usciva il primo numero de “La Settimana Enigmistica”

Quella de “La Settimana Enigmistica” è una storia senza tempo che racconta dell’intrattenimento di milioni di persone da esattamente 93 anni, oggi.

Il 23 gennaio 1932, infatti, veniva pubblicato il primo numero della rivista oggi pilastro della cultura popolare italiana che, nel corso dei decenni, ha mantenuto la sua identità attraverso la grafica, le rubriche, o contenuti e persino il tipo di carta sui cui viene stampata, rendendosi inconfondibile sugli scaffali di edicole e tabacchini agli occhi dei passanti.

L’unico cambiamento viene apportato nel 1995, quando, per alcuni giochi, è introdotto il colore, a differenza della stampa totalmente in bianco e nero mantenuta fino a quel momento.

L’intramontabile librino interamente in carta è ideato dal marchese Giorgio Susini, ingegnere di origini sarde ed anche enigmista, il quale, durante un viaggio in Svezia, rimane colpito dal successo che questo tipo d riveste riscuotevano nei paesi nordici. L’idea, dunque, nasce dal rendere questo format italiano.

Il primo numero, stampato a Milano, è composto da 16 pagine contenenti giochi come cruciverba, rebus, indovinelli e quiz, presentando in prima pagina l’attrice messicana Lupe Vélez illustrata da Giovanni Manca, un caricaturista che contribuì all’identità della rivista che tutti noi oggi conosciamo.

Da questo momento in poi, su ogni numero, in copertina viene posta l’immagine di un personaggio famoso appartenente al mondo dello spettacolo, del cinema, o dello sport, ma in pochi sanno che nei numeri pari compare un personaggio di sesso femminile, mentre di sesso maschile sui numeri dispari.

Un’altra curiosità dei volti in copertina riguarda la loro posizione sulla pagina che non è per nulla casuale: vengono collocati all’interno del cruciverba seguendo una rotazione in senso orario, partendo dunque dall’angolo in alto a sinistra, spostandosi poi in quello in alto a destra nell’edizione successiva e così via, passando dall’angolo in basso a destra e infine in basso a sinistra, per poi ricominciare.

Da sempre, La Settimana Enigmistica presenta collaborazioni con celebri enigmisti, tra i quali il più conosciuto è certamente Pietro Betezzaghi, al quale è dedicato il cruciverba più difficile, solitamente a pagina 42, noto come “Il Bertezzaghi”.

A lui si deve la modernizzazione del cruciverba poiché inserisce riferimenti d’attualità, politica e parole straniere.

Vantando oltre 4.500 numeri, la rivista ha subito solo due interruzioni, ovvero il numero 607 e 694, corrispondendo, rispettivamente, al 1943 al 1945. Per ovvie ragioni belliche, il numero non è stato pubblicato.

Al giorno d’oggi, il costo de La Settimana enigmistica è di 2 euro, contro appena 50 centesimi di lire dell’epoca, e contiene circa 48 pagine. Quel che rimane è il vero e proprio pezzo di storia che questa rivista rappresenta per l’Italia intera.

Aurora Lezzi

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