ROMA – Presso il ministero dello sviluppo economico si sono incontrati la Fim Fiom e Uilm di Brindisi e la Tecno Messapia assistita da Confindustria il governo rappresentato da il viceministro Teresa Bellanova.

teresa bellanova

Il governo ha da subito consultato il ministero del lavoro ed aver sentito Finmeccanica Leonardo È disponibile a concedere la GIGS a patto che la tecno Messapia si doti di una sede operativa propria. Leonardo dal canto suo si è resa disponibile a concedere delle commesse per delle unità sempre considerando che tecno Messapia si doti di una propria struttura tecnico operativa.

La tecno Messapia ha risposto al governo che questa proposta non è conveniente in quanto una commessa per poche unità è dispendiosa per organizzarsi dal punto di vista produttivo E soprattutto non svilupperebbe il guadagno, contrariata È intervenuta il viceministro la quale ha illustrato ciò che lei risulta cioè che la tecnologia sappia è in condizione di fare la cassa integrazione considerando che il tavolo sviluppato presso il ministero non è un tavolo per salvaguardare il business della tecno messapia bensì per tentare di trovare una soluzione di salvaguardia per tante maestranze che come ben noto tutti attraversano un periodo di totale difficoltà, E se la tecno Messapia pensa di essere venuta al ministero per guadagnarci o spendere poco ho trovare un modo per guadagnarci ancora si è veramente sbagliata, inoltre il governo procederà con ulteriori indagini più approfondite per verificare come fino ad oggi la tecno Messapia abbia avuto le commesse.

Ad intervenire anche la regione Puglia con il presidente della task force Leo Caroli il quale in maniera molto propositiva ha anche detto che qualora la tecno messapia sia capace di organizzarsi dal punto di vista produttivo, con un proprio stabilimento, la regione disponibile anche a finanziarla.

La Uilm di Brindisi dopo aver ascoltato le parti ha incalzato l’azienda spronandola a dare una risposta Sulla sua disponibilità ad organizzarsi dal punto di vista produttivo con un proprio capannone E quindi accogliendo l’aiuto del governo della regione per salvaguardare le maestranze o altrimenti sarà la famiglia Antelmi ad assumersi tutte le responsabilità.

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