BRINDISI – In arrivo al Verdi di Brindisi martedì 7 marzo (ore 20.30), «Due» racconta l’inizio della convivenza per una coppia presa da mille interrogativi. In scena Raoul Bova e Chiara Francini. L’attore romano, al suo quarto spettacolo teatrale, ritrova il regista Luca Miniero, autore di «Fratelli unici», film del 2014.

Una commedia che descrive le problematiche di una coppia dei nostri giorni. L’essenza di «Due», lo spettacolo con Raoul Bova e Chiara Francini in programma al Teatro Verdi di Brindisi martedì 7 marzo alle 20.30, è tutta nel titolo: la vita di coppia. La regia è di Luca Miniero che firma il testo con Astutillo Smeriglia, un viaggio nelle confessioni di una coppia alle prese con una convivenza appena cominciata.

Una coppia all’inizio della convivenza sviscera i dubbi e le insicurezze che accompagnano una decisione così importante nella “modernità liquida” nella quale viviamo. Per l’autore di film come «Benvenuti al Sud» e «Benvenuti al Nord» si tratta della prima opera come regista teatrale: una divertente commedia sulla vita di coppia nella quale il presente di due fidanzati conviventi si scontra con facce e personaggi del loro passato e futuro, proiezioni di ciò che è stato e ciò che sarà.




La scena è una stanza vuota. Ma mentre Marco cerca di allestire la casa al meglio e si cimenta nell’impresa non semplice di montare un letto, Paola lo interroga sul loro rapporto pretendendo di sapere come diventerà tra vent’anni: da questa discussione il regista e gli attori fanno emergere tutta la distanza tra il modo di interpretare la relazione nell’uomo e nella donna. Lei vorrebbe sposarsi ma alla fine non sa se vuole sposarsi, mentre lui farebbe anche a meno di sposarsi ma alla fine confessa che vuole sposarsi. Insomma, la classica storia d’amore, con ingerenze esterne, viaggi nel tempo, un letto Ikea ed Epicuro. Perché una storia d’amore senza filosofi greci non vale neanche la pena iniziarla.

Entrambi evocano facce e personaggi del loro futuro e del loro passato: genitori, amanti, figli, amici, presenze che in tutte le coppie mettono a rischio la serenità, e che nello spettacolo sono interpretate dagli stessi protagonisti che accompagnano in scena dei cartonati con le diverse figure evocate. Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Le musiche e i balletti incorniciano i dialoghi, nei quali la morale dell’autore emerge attraverso aforismi e citazioni filosofiche secondo cui il matrimonio è ben altra cosa che la convivenza.

L’indagine sui sentimenti reciproci è alla base di malintesi e incomprensioni, specie quando gli ideali della ragazza entrano in rotta con la visione prosaica del fidanzato, mentre sulla scena si aggirano i fantasmi del futuro, i figli che verranno, il cane che arriverà, i reciproci amanti con i quali si accompagneranno, e le angosce si moltiplicano quando provano a vedersi di lì a venti anni, magari stanchi, imbolsiti, senza la vitalità della gioventù e la passione degli inizi.

«Nella coppia ciascuno porta il proprio passato e il proprio futuro – ha spiegato il regista Luca Miniero -, e quasi inavvertitamente affiora una differente visione della vita tra femminile e maschile. Lo spettacolo parte da una domanda che la coppia si pone: “Come saremo tra vent’anni?”. È una vera e propria paura che costringe i due a interrogarsi sui risvolti delle rispettive differenze. Ma l’amore è follia: non si sa quello che potrà accadere». Nella storia cominciano a prendere spazio gelosie e piccoli rancori che turberanno un equilibrio già fragile. «Spesso non ci accorgiamo che in due siamo molti di più – ha concluso Miniero – e in questa storia montare un letto sarà tutt’altro che una passeggiata».

Si comincia alle ore 20.30. Durata dello spettacolo: un’ora e 20 minuti (atto unico). Ingressi da 18 a 25 euro (ridotti da 16 a 22 euro); studenti al di sotto dei 25 anni 10 euro; ragazzi fino a 12 anni e gruppi scolastici di minimo 15 studenti 6 euro. Biglietteria online http://bit.ly/2lhl4Sd. Tel. (0831) 229230 – 562554.




Redazione

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