Taglio abusivo di alberi d’ulivo: due denunce della Forestale

VILLA CASTELLI – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato – Comando Stazione di Ceglie Messapica hanno sventato un’attività di taglio abusivo di alberi di Olivo e di cespugli della macchia mediterranea.

Lo scorso 8 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione, nel corso della consueta attività di perlustrazione del territorio i Forestali hanno udito nelle campagne di Villa Castelli l’inconfondibile rumore di una motosega in azione ed hanno pensato di verificare di cosa si trattasse e chi fosse intento ad effettuare tale operazione in una giornata festiva. Giunti sul posto hanno sorpreso due persone, risultate essere padre e figlio, D.H. e D.K., di nazionalità albanese, che tagliavano abusivamente piante di Olivo e di macchia mediterranea su un fondo di proprietà di due cittadini del posto del tutto ignari della cosa.furto-legna-2

I Forestali hanno provveduto immediatamente a sequestrare sia la legna tagliata che la motosega; in seguito, nell’abitazione di D.H., hanno sequestrato altra legna di analoga provenienza.

I reati contestati ai due sono furto, danneggiamento e ricettazione.

Il problema del furto di legna da ardere è un fenomeno che aumenta nella stagione fredda, quando le persone avvertono l’esigenza di riscaldare le proprie abitazioni per far fronte ai rigori autunno-invernali. In un evento del genere sono integrate molteplici infrazioni, che si vanno ad aggiungere al taglio non autorizzato di piante (nella fattispecie, ogni singola pianta di Olivo richiede prima di essere abbattuta una specifica autorizzazione rilasciata dai competenti uffici regionali, mentre la macchia mediterranea è considerata a tutti gli effetti ‘bosco’, ed in quanto tale è assoggettata ad un peculiare regime vincolistico). Il taglio di piante altrui e la sottrazione del legno così ricavato al legittimo proprietario comporta infatti il reato di furto con danneggiamento, con conseguente procedibilità d’ufficio da parte dell’organo accertatore.

Ma le cose non finiscono qui: se si tratta, come nel caso in esame, di legna tagliata per essere venduta, viene commesso anche il reato di ricettazione. Ciò comporta il rischio che vengano tagliate numerose piante al fine di ottenere quantità ingenti di legna da ardere da destinare alla vendita, con conseguenti danni ai proprietari, al patrimonio olivicolo locale ed in genere alla popolazione per l’asportazione indiscriminata di piante che costituiscono un patrimonio della collettività.

Per questo motivo i Forestali continueranno a vigilare per scongiurare il verificarsi di ulteriori eventi del genere.

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