BRINDISI – Sono sulla pista giusta gli investigatori che stanno cercando di trovare elementi utili alla cattura dei due (o forse tre) malviventi che ieri mattina hanno assaltato il portavalori dell’istituto di credito BancApulia, fuggendo con un bottino di quasi 100mila euro.

Le ultime ricerche hanno portato gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi a pensare che la Lancia Y andata in fiamme questa notte in piazza Alto Adige, nel rione Commenda, abbia un qualche nesso con la rapina ai danni del furgone portavalori della BanApulia di via Appia. Perchè? Presto detto. L’auto è stata letteralmente carbonizzata dall’interno, probabilmente con l’intenzione di cancellare eventuali tracce e/o impronte.

Il mezzo è stato sequestrato e posto ad ulteriori analisi, al fine di scovare dettagli utili all’individuazione dei rapinatori.

E’ stata una rapina ben orchestrata quella che questa mattina, attorno alle 10:30, è andata in scena in via Appia, angolo con via Germanico, quando ad essere assaltato è stato il portavalori dell’istituto di credito Bancapulia. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori e dalle testimonianze raccolte, due uomini, incappucciati ed armati di pistola e nascosti in una macchina Fiat, hanno atteso l’arrivo del furgone portavalori della banca per assaltarlo. Hanno sottratto un plico ad uno dei vigilanti e poi sono riusciti a fuggire via verso via Appia, a bordo di una auto di colore chiaro. A nulla sono serviti i colpi di pistola esplosi in aria da uno dei vigilanti a scopo intimidatorio.

Sul posto, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, coordinati dal vice Questore Antonio Sfameni, e quelli della Sezione Volanti, sotto la guida del vice Questore Alberto D’Alessandro, i quali stanno attingendo notizie utili alla cattura dei malviventi. Potrebbero tornare utili le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.

Il bottino è ancora in fase di quantificazione, ma l’istituto di credito pare abbia stimato il danno attorno ai 100mila euro.

Tommaso Lamarina
Redazione

LASCIA UN COMMENTO