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BRINDISI – “A leggere i titoli dei giornali sembrerebbe essere già stato approvato il bilancio preventivo che dovrebbe recare le previsioni di spesa per l’anno corrente”.

Esordisce così una nota del Partito Democratico che prosegue: “Peccato che a discutere di bilancio sia stata la sola giunta comunale, tra l’altro orfana degli assessori  Greco e Brigante che si rifanno al gruppo dei Democratici e Socialisti, lasciando di fatto la città e i cittadini alla berlina degli appetiti personali dello pseudo gruppo politico e delle richieste che in queste ore si fanno più incalzanti. Quello che è stato presentato a tutti è in realtà lo schema di bilancio che può essere discusso e presentato dalla giunta ma che necessita del passaggio in consiglio comunale per la votazione da parte dei consiglieri eletti. Affinché il bilancio sia approvato è necessario che sia votato dalla maggioranza dei consiglieri eletti. Il vero nodo da sciogliere è quindi relativo alla tenuta della maggioranza. Alla luce delle recenti turbolenze viene da pensare che non sarà facile per la Sindaca ottenere i 17 voti necessari. Oltre a capire se ci siano o meno i numeri, sarebbe utile anche fare chiarezza circa quanto dichiarato in merito alla programmazione e alla relativa copertura. Non è chiaro cosa si intenda con ‘allargamento della base imponibile’. Sussistono ancora zone franche che non vengono assoggettate alla tassa sui rifiuti? Estendere a queste zone il servizio di raccolta, qualora non fosse già attivo, non costituirebbe un aumento dei costi stessi? Anche la vicenda del risanamento della società Multiservizi non è affatto libera da dubbi e contraddizioni. Come può essere programmata un’azione di risanamento dei conti se ad oggi risultano ancora assenti i bilanci degli esercizi precedenti e non è chiaro quali siano le reali perdite della società partecipata del comune? Tanti dubbi che potranno essere dipanati solo quando sarà possibile avere un dettaglio completo dello schema di bilancio che ricordiamo dovrà essere approvato entro il 20 del corrente mese, pena il commissariamento dell’ente comunale”.




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