Ieri, in Consiglio comunale, in più occasioni, i soliti livorosi, non potendo osservare nulla sulla persona, sulla sua rettitudine, sulle sue capacità e sulla sua storia, hanno pensato di definire  il leader del nostro movimento “il francavillese”, come se fosse un estraneo alla nostra città.
Vogliamo ricordare a questi smemorati “per convenienza” che, nonostante il presidente Massimo Ferrarese sia effettivamente di Francavilla, è stato colui il quale negli ultimi tre lustri ha fatto tanto per la nostra città, più e meglio di un brindisino.




Nessuno ha chiamato francavillese Ferrarese quando con le sue battaglie ha contribuito a far giungere a Brindisi numerosi nuovi voli, contribuendo a far divenire il nostro scalo uno dei più importanti del meridione.
Nessuno lo ha chiamato francavillese quando con le sue battaglie ha fatto riaprire la superstrada Brindisi/Taranto bloccata da anni.
E non ci pare di averlo mai sentito definire  “l’uomo di Francavilla” quando con la sua Fondazione ha aiutato, come ancora fa, numerose famiglie brindisine ad affrontare spese gravose per cure mediche impossibili, altrimenti, da affrontare.
Nessuno ha mai sottolineato che fosse di Francavilla quando ha investito credendo (come e più di qualsiasi brindisino) nella nostra città in cui ha realizzato sue aziende e nella quale ha investito anche personalmente.
E, cari livorosi oppositori, non ci pare di aver mai sentito neanche uno dei suoi migliaia di tifosi chiamarlo “francavillese” quando decise (nessun brindisino accettò la proposta) di acquistare il titolo della B2 di basket, non solo salvando la pallacanestro, ma portandola in serie A, dove tuttora si trova.
Insomma, Massimo Ferrarese ha fatto così tanto per la nostra città che dovrebbe essere solo ringraziato. La cittadinanza onoraria se l’è conquistata con i fatti e senza autocelebrazioni.
Noi Centro Brindisi




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