Multiservizi, entro marzo la decisione: fusione con Energeko o liquidazione. In ballo anche l’immobile da 2 milioni di euro

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BRINDISI – Situazione a dir poco magmatica, se non caotica, quella inerente il futuro della Brindisi Multiservizi, società partecipata al 100% dal Comune di Brindisi. Tante le novità emerse negli ultimi giorni, andiamo con ordine.

Intanto, c’è da annotare, finalmente, l’approvazione del bilancio 2014 della stessa società, il quale fa registrare una perdita di 1.333.219 Euro (somma misteriosamente non riportata nel comunicato stampa dell’ente comunale). La formalizzazione di quanto già conosciuto da tempo, però, apre ufficialmente le porte alla scure prevista dalla disciplina del Decreto Madia. Contrariamente a quanto affermato nelle settimane scorse negli ambienti locali, infatti, vi è da sottolineare come il D.lgs. 175/2016, ovvero il provvedimento attuativo della Legge delega Madia 124/2015 in materia di società partecipate, non è assolutamente interessato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016, la quale ha dichiarato incostituzionale solo alcune norme della Legge delega, ma non i decreti attuativi della stessa. Pertanto, la riforma delle società partecipate deve considerarsi pienamente in vigore anche per il futuro, in quanto, qualora una Regione dovesse sollevare il conflitto di attribuzione in merito al D.lgs. 175/2016, questo sarà oggetto di giudizio di merito solo per quanto concerne le società partecipate dalle regioni, non certo per le società partecipate dai comuni.

Detto ciò, a seguito delle perdite fatte registrare dalla BMS nel 2011, 2012, 2013 e 2014, si deve ritenere pienamente integrata la disciplina del Decreto Madia, la quale prevede che, nel caso in cui una società a partecipazione pubblica presenti 4 bilanci in rosso nell’arco di un quinquennio, si debba procedere alternativamente: alla sua soppressione mediante liquidazione; alla sua cessione o, infine, alla sua fusione con altra partecipata, previa presentazione di un piano industriale. E pare proprio che sia questo l’indirizzo maggiormente gradito nelle stanze di Piazza Matteotti. L’Ente comunale, infatti, nelle settimane scorse aveva già provveduto ad inviare all’Anci una bozza di fusione della Bms con la partecipata Energeko, la quale, fatturando meno di 1 milione l’anno, sarebbe anch’essa destinata a scomparire a seguito della riforma suddetta. Non si conosce ancora la risposta dell’Anci ma, dato il buono stato di salute della Energeko, dato il bilancio 2015 della BMS che dovrebbe chiudersi in attivo per qualche migliaio di euro, e dato il previdente accantonamento del milione e 300.000 Euro da parte del Comune per ripianare la perdita  segnata nel 2014, tale operazione sembrerebbe fattibile.

I tempi per approntare il piano di razionalizzazione ci sono: entro il 23 marzo 2017 il Consiglio comunale deve deliberare in merito, decidendo quale strada percorrere. Da quel momento, vi sarà un anno di tempo per rendere esecutiva la soluzione adottata.

Altra situazione da dipanare è quella inerente il conferimento dell’immobile da parte del Comune in favore della BMS. Tale passaggio di proprietà, deliberato nel dicembre del 2014, non è mai stato formalizzato, in quanto la somma necessaria per il trasferimento (si parla di circa 300.000 Euro) non era nelle disponibilità delle casse comunali. Adesso si vorrebbe provvedere alla ratifica dell’atto pubblico di trasferimento dell’immobile, il cui valore patrimoniale si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di Euro. Qualora dovesse essere possibile retrodatare tale atto, il Comune si alleggerirebbe di un grande peso: le perdite accertate in questi anni, infatti, ammontano a circa 5 milioni di Euro, di cui 3,8 milioni con l’erario e gli enti previdenziali, e la restante somma con i vari fornitori. A livello contabile, dunque, tale operazione costituirebbe una vera manna per il bilancio della società.

Le tessere da incastrare sono davvero tante, vedremo come andrà a finire. Una cosa è certa: per la città ci sarà da soffrire per qualche tempo ancora, in attesa che giungano tempi migliori.

Andrea Pezzuto
Redazione

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