BRINDISI – Si attendeva una maggiore partecipazione di gente alla manifestazione di ieri sull’emergenza rifiuti, ma la risposta della cittadinanza è stata comunque tangibile. Sono mancati invece i contenuti nella discussione, o meglio, la dovuta perizia nell’esporli.

Partiamo dalla grande protagonista di ieri: l’ordinanza contingibile ed urgente. Non si comprende la ragione per la quale – nonostante l’Anac la vieti espressamente ed il Tar si sia già espresso negativamente al riguardo più e più volte (anche contro lo stesso Comune di Brindisi nei mesi scorsi) – si continui ossessivamente ad invocarla come soluzione possibile. Una volta per tutte: tale strumento non è adottabile. Ciò, per due ordini di motivi: primo, perché in presenza di una ditta operante (Ecologica Pugliese) non è ammessa; secondo, perché la contingibilità, ovvero la possibilità di adottare l’ordinanza in assenza di altre procedure ordinarie perseguibili, non è riscontrabile nella fattispecie concreta, in quanto nel caso in oggetto la legge prevede altre soluzioni.



Una di queste è rintracciabile nel Codice degli Appalti, precisamente all’art 63: “[…] Le amministrazioni aggiudicatrici possono aggiudicare appalti pubblici mediante una procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, dando conto con adeguata motivazione, nel primo atto della procedura, della sussistenza dei relativi presupposti. Nel caso di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, la procedura negoziata senza previa pubblicazione può essere utilizzata qualora non sia stata presentata alcuna offerta o alcuna offerta appropriata, né alcuna domanda di partecipazione o alcuna domanda di partecipazione appropriata […]. […] Una domanda di partecipazione non è ritenuta appropriata se l’operatore economico interessato deve o può essere escluso ai sensi dell’articolo 80“.

Ed è proprio dall’interpretazione che il Tar di Lecce darà di tale art. 80 che dipenderà il futuro del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana in città. La ditta Ecologia Falzarano, come noto, ha presentato ricorso al Tar di Lecce contro la revoca dell’affidamento operata dal Comune e tra qualche giorno (il 30 maggio) si terrà l’udienza camerale. Il motivo del contendere risiede proprio nell’interpretazione del comma 4 dell’art. 80 del Codice degli Appalti, secondo il quale “Un operatore economico è escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto se ha commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti“. Secondo il Comune, la Falzarano avrebbe integrato, con la sua condotta, tale fattispecie (parliamo della vicenda della presunta e temporanea irregolarità del Durc), mentre la ditta ritiene di non essere incorsa in tali violazioni gravi.

Se il Tar dovesse dare ragione alla Ecologia Falzarano, il Comune sarebbe pertanto costretto ad affidare il servizio alla stessa. Viceversa, l’Ente comunale potrebbe avvalersi della procedura indicata dall’art. 63 di cui sopra, che prevede l’affidamento del servizio mediante procedura negoziata; il disciplinare di gara, dunque, resterebbe quello già predisposto nei mesi scorsi, con le immaginabili conseguenze positive in termini di tempo risparmiato. Tale soluzione, infatti, permetterebbe di risolvere la problematica in poche settimane, senza attendere i lunghi tempi necessari per la predisposizione di un nuovo bando di gara.

Per dovere di cronaca è giusto inoltre rilevare che, nelle more della risoluzione della vicenda, l’emergenza non può essere affrontata coinvolgendo la Brindisi Multiservizi nelle operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti in quanto tali attività non sono previste nello Statuto della partecipata. Di converso, la stessa può intervenire in attività legate “al verde”, ed è ciò che sta avvenendo in questi giorni, durante i quali la BMS sta affiancando la Ecologica Pugliese nel limite delle operazioni che le competono.

Insomma, la strada per venire fuori dall’emergenza è tracciata, occorre però pazientare qualche settimana ancora. La risoluzione definitiva del problema, invece, necessita di un totale cambio di paradigma, attuabile solo in presenza di una rivoluzione culturale, verso la quale, con la manifestazione di ieri, è stato percorso solo un primo passo.

Andrea Pezzuto
Redazione

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