L’articolo 32 della Costituzione “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”.

Bisognerebbe partire da qui per comprendere le lacune e le ingiustizie che porta in dono il piano di riordino ospedaliero deciso dalla Regione Puglia e dal Governatore Michele Emiliano. In questi mesi attendavamo delle novità positive per il nostro territorio ma al momento sembrano rimanere disattese. Un Piano che penalizza fortemente la nostra Provincia e che rischia di disattendere ciò che stabilirono i padri costituenti. Un Piano che prevede la chiusura/riconversione (senza nessun progetto chiaro) di ben tre presidi ospedalieri su otto in tutta la Regione.




A destare molta preoccupazione sono i numeri; il Piano prevede nel territorio brindisino un rapporto posti-letto/abitanti pari allo 2,7%,a fronte del 3,4 regionale e 3,7 nazionale. È piena emergenza se pensiamo ai problemi che ha il Perrino da anni nonostante la presenza dei presidi ospedalieri di Mesagne e San Pietro, ed è emergenza se pensiamo che negli anni aumentano nel nostro territorio alcune tipologie di malattie ma non si fa nulla per provare a prevenire e invece si indebolisce il sistema sanitario. È piena emergenza se pensiamo che siamo carenti di personale. 
Crediamo che non si possa giocare con la salute dei cittadini e che si debba adottare un Piano che tenga conto delle necessità di tutti mentre a noi pare figlio della prova di forza di alcuni consiglieri regionali. 

In questi giorni Emiliano si sta dedicando ad altro e sconfessa il rivale Renzi, tra le altre cose, sul mancato dialogo con i Sindacati. Bene, lui faccia lo stesso dato che non dà ascolto ai sindacati della nostra Provincia (Cgil,Cisl e Uil) che sono compatti nell’esprimere forti criticità. O dia ascolto ai comitati locali che hanno avanzato proposte concrete di riconversione. Auspichiamo che si riprenda quanto prima il dialogo con forze sociali e cittadini per garantire un diritto inalienabile a tutti, anche ai brindisini. Crediamo che non si debba sottovalutare la prevenzione e invitiamo le Istituzioni locali a spendersi con maggior forza affinché il nostro territorio venga tutelato dal Piano regionale. Per questo crediamo che il San Camillo De Lellis possa ancora essere utile per la salute dei cittadini, non solo dei mesagnesi.




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