La Fotografia come terapia. Niente selfie da social, ma qualcosa in più!

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

A volte ci capita spesso di pronunciare frasi tipo come queste: “siamo ciò che mangiamo”…oppure…”parla come mangi”….o anche “come mangi male”….”come mangi tanto”…se poi ci scappa di dire “mangia…che stai male”…i guai cominciano sul serio.

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Singolare esperienza professionale quella di  una fotografa materana, Carla Cantore che per un anno si è cimentata in un progetto fotografico alquanto complesso e a dir poco “contro tendenza”. Contro tendenza perchè? Perchè non segue la moda? Perchè non documenta il glamour del momento? Perchè va contro la caviglia scoperta anche con meno 5 gradi sotto zero? No, niente di tutto questo….questa volta parliamo di anoressia!

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Il progetto fotografico è una autopubblicazione in 125 copie numerate e fotografate, curato dal photo editor Alessandro Cirillo, noto fotografo barese, già conosciuto in città per i diversi corsi e seminari fotografici, organizzati dall’Associazione fotografica brindisina INPHOTO.

il progetto della fotografa materana documenta un percorso fotografico  durato un anno nel centro G.Gioia Chiaromonte (in provincia di Potenza), centro che si occupa della riabilitazione di pazienti affetti da disturbi alimentari. E qui tiriamo tutti un sospiro…sicuramente non di gioia..ma probabilmente perchè assistiamo impotenti dinanzi al buio ed allo smarrimento che questi disturbi potrebbero suscitare in tutti noi. Immaginate ora però chi ne è affetto!

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Mirrorless è il titolo del libro. Senza specchio ce lo possiamo immaginare perchè…altro che selfie!!! Un racconto fatto di immagini dunque, come scrive la Cantore, di una metamorfosi prima emotiva e poi fisica di chi inizia a provare amore verso se stesso.

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Quante volte ci capita al mattino di guardarci allo specchio, e oltre non volerci guardare (diciamolo pure) non abbiamo idea di quanti processi mette in gioco il concetto di identità, che crediamo di avere ben saldo finchè quella stessa identità viene negata dall’anoressia. Gli operatori del centro di Chiaromonte sono dediti infatti al recupero di quella identità corporea persa, ponendo come obiettivo il voler ristabilire un rapporto positivo tra persone e proprio corpo che da nemico ritorna ad essere amico. Momenti di esaltazione che si alternano a sconforto fino al recupero di se stessi. Il lavoro della Cantore è proprio quello di cogliere, attraverso la fotografia, momenti di questa rinascita durante il percorso terapeutico.

Percorso terapeutico che è volto a ristabilire un rapporto tra mente-corpo-comportamento, rivolto ad acquisire nuovi livelli esperienziali di consapevolezza di se e ad una gestione emotiva più congrua, in special modo nelle modalità psico-nutrizionali.

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Percorso accompagnato dal potere che la capacità empatica della fotografia ha saputo fornire attraverso il senso ed il significato emotivo delle riprese, favorendo una rilettura dei contenuti e degli oggetti del contesto fotografico. Ma soprattutto ha dato la capacità di leggere attraverso la foto del “corpo in movimento”, quelle stesse immagini che hanno permesso ai pazienti di leggere e comprendere il proprio schema corporeo, permettendo agli stessi di decodificare quei sistemi di percezione alterata in un contraddittorio percettivo-cognitivo con il reale.

E’ eccezionale dunque pensare come la fotografia, contrariamente a quelli che oggi sono gli “effetti collaterali” da overdose da social network, riesce a dare il suo contributo documentato dalla stessa Cantore, un contributo davvero significativo che secondo i responsabili del centro riabilitativo, è stato in grado di fornire una motivazione non solo personale ma anche di gruppo, permettendo di aderire a forme integrative del sé, delle relazioni e della realtà circostante.

tratta dal libro MIRRORLESS
foto di Carla Cantore

Attraverso la fotografia si è realizzato dunque, come affermano gli esperti, un processo di valutazione, scelta e riconoscimento del proprio agire.

Chi l’avrebbe mai detto dunque che la fotografia potesse essere uno strumento che da svago, o addirittura mezzo spesso “pericoloso” o invasivo, potesse costituire invece veicolo terapeuta e persino di ricostruzione di un sè smarrito?

Aspettiamo Carla Cantore nel mese di marzo nella nostra città per la presentazione del suo singolare progetto e vi posso garantire di conservare fiato a sufficienza; nè servirà tanto quanto è servito a me dopo aver visto in anteprima le foto del libro.

Non sarà la stessa cosa dopo aver visto le sue foto….non è la stessa cosa di come guardare la foto “di un bel tramonto”, non sarà la stessa cosa di come quando sentiamo dire “questa foto mi emoziona”. Le foto di Carla sanno andare oltre, sanno scavare nell’anima di questi ragazzi, quei stessi ragazzi a cui forza e coraggio di reagire hanno voltato le spalle in un periodo della loro vita.

Con le foto di Carla si impara a guardare nella foto ed attraverso la foto ma soprattutto attraverso questi ragazzi speciali, in un momento in cui il loro corpo ha bisogno di reagire, di riprendere a vivere e a “sentire” , ma soprattutto a ricominciare a non essere più soli.

Vi aspetto a marzo con il libro di Carla Cantore e non so se poi vi verrà ancora la voglia di farvi dei selfie solo ed esclusivamente per far parlare di voi…la fotografia…grazie a questo progetto può diventare una cosa seria…(e non che non abbia mai smesso di esserlo…).

fotografa
fotografa carla cantore – matera

 

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