Gianluca Quarta (Area Popolare): “Sono tutti degli eroi…”

gianluca quarta
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Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Gianluca Quarta, candidato alle scorse comunali nelle fila di Area Popolare:

Quando decisi di gestire l’azienda pubblica Farmacie Comunali avrei potuto prendere decisioni drastiche:  azienda in liquidazione, conti in rosso, tutte premesse drammatiche che avrebbero sicuramente portato ad un licenziamento del personale dipendente.

Iniziai insieme ai miei collaboratori a valutare e decidere cosa fare.

L’azienda non  perse un posto di lavoro ma addirittura vi fu la necessità di incrementare il livello occupazionale per soddisfare la richiesta del pubblico.

Un Sindaco, un Amministrazione Comunale, prima di guardare ai bilanci, dovrebbe innanzitutto guardare ai cittadini, ai drammi sociali e personali che ne scaturirebbero a seguito della perdita del lavoro.

La sconvolgente situazione dei lavoratori Markas ai quale si è chiesto di ridurre le ore lavorative non a seguito di un ridimensionamento dell’appalto ma al fine di assumere illegittimamente  altro personale in barba a qualsiasi accordo sindacale, la dice lunga sulla gestione della nostra città.

Ciò che sia apprende in questi giorni sulla situazione del Cimitero di Brindisi è quasi inaudita.

Si vorrebbe lasciare a casa lavoratori che da anni svolgono egregiamente il proprio lavoro per destinare quei fondi al risanamento dei debiti della Multiservizi? Credo che in una comunità normale, in un paese normale, queste vicende non sarebbero accadute ma Brindisi è la città dove tutto è possibile.

L’incertezza sul futuro sta portando gradualmente i nostri giovani a decidere di non puntare sulla nostra città in quanto la propria classe dirigente non punta su di essi  non solo in termini fattivi ma addirittura neanche in termini propagandistici, un tempo tanto utilizzati da alcuni politici.

Si sono perse anche le parole..

Mi chiedo: la città è in Stallo?

Stallo significherebbe trasmettere l’idea al cittadino di blocco temporaneo, quasi ottimistico per alcuni versi, un po’ come quando si è su una salita troppo ripida e si arriva al punto in cui ci si ferma: se non si decide di fare uno sforzo, si ritorna indietro.

Questo è quanto sta accadendo, la città torna indietro, con una inerzia sconvolgente,  sembra quasi che qualcuno dentro il Palazzo di città non se ne accorga.

Ci meravigliamo e ci disperiamo quando i nostri figli vanno via..

Tra i giovani, oggi, chi va via è considerato intelligente e intraprendente, chi rimane un Eroe..

Ma possiamo invertire questa tendenza.

Ai miei amici e conterranei Eroi chiedo di non perdere la fiducia, al nostro Sindaco invece chiedo di diventare realmente quel faro in cui la città ha creduto conferendogli il mandato lo scorso Giugno oppure di scegliere con serenità cosa fare del proprio ma non del nostro futuro.

Il tempo dello stallo, o a peggior pensiero, dell’inerzia deve finire e non possiamo permetterci neanche il lusso di continuare a rimpiangere i sindaci del passato perché è tempo di guardare avanti”.

Redazione

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