BRINDISI – Quattro persone hanno scelto di essere giudicate con rito abbreviato, mentre altre sei sono state rinviate a giudizio al termine di un’udienza preliminare che si e’ svolta a Brindisi su casi di sparizioni di farmaci all’interno dell’ospedale Perrino. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas di Taranto e riguardano dieci dipendenti della Sanitaservice, societa’ partecipata dalla Asl, che si e’ costituita parte civile dopo aver avviato le pratiche di licenziamento dei lavoratori. Nell’ambito della stessa inchiesta il pm Valeria Farina Valaori ha firmato tredici avvisi di fine indagine e chiesto l’archiviazione per tutte le altre persone che figuravano nell’elenco dei 46 indagati a carico dei quali erano state eseguite perquisizioni. In tre hanno patteggiato. Gli investigatori hanno indagato su continue sparizioni di farmaci. Ma anche di pannolini, amuchina, guanti e rotoli di carta. E’ dal 2014, secondo quanto accertato, che nei depositi dell’ospedale Perrino di Brindisi, si registravano continui ammanchi di materiale sanitario. La denuncia e’ stata formalizzata dalla Asl lo scorso febbraio e nel corso delle indagini sono anche spuntati i “furbetti” del cartellino, personale ausiliario che si assentava dal lavoro quasi sempre immediatamente dopo i furti. A quanto stimato, il danno provocato alla Asl, il cui direttore generale Giuseppe Pasqualone ha formulato denuncia, sarebbe quantificabile in circa 100mila euro nel periodo d’inchiesta, 40mila soltanto negli ultimi tre mesi di indagine

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