Davvero incomprensibile il polverone che si è alzato rispetto all’accordo tra i cittadini, rappresentati dalla CGIL, attraverso la tutela legale e tecnica messa a disposizione, e gli eredi Dentice di Frasso. Il nostro interessamento alla questione è scaturito dalla necessità di alcuni iscritti che volevano trovare una soluzione immediata, concreta e chiara senza che aspettassero tempi lunghi con il rischio di aggravare la propria posizione debitoria nei confronti dei concedenti o eredi dei concedenti.

La CGIL ha  ritenuto importante creare una possibilità alternativa, senza tirarci indietro nella battaglia politica, non è nel nostro stile non impegnarci in questo senso, lo abbiamo sempre fatto e lo continueremo a fare.

Riteniamo che il rispetto della libertà di scelta di ognuno sia un valore incontrastabile, semmai è l’imposizione del proprio pensiero e della propria azione che la limita.

Sappiamo bene che i tempi della politica non sono brevi, ne è la prova che il Comitato “No Enfiteusi” ha chiesto l’intervento della politica da più di tre anni senza giungere ad un risultato positivo, semmai sono giunte delle risposte che hanno rafforzato la posizione dei concedenti.

Ci sembra, poi, alquanto esagerata la reazione del Sindaco Allegrini, che di colpo ha sposato la posizione del comitato, la stessa che è rimasta inascoltata quando il sindaco, nella passata amministrazione è stato consigliere della maggioranza per due anni e mezzo, con delega alle attività produttive, e due anni e mezzo nella minoranza.

“Le strumentalizzazioni lasciano sempre il tempo che trovano”, anche in questo caso.

Il Sindaco appare alquanto confuso, la posizione del Comitato “No enfiteusi” propaganda un intervento legislativo che annulli uno Stato di Diritto, quando sostiene che non bisogna pagare; lo stesso Sindaco sollecita la convocazione di un tavolo tecnico in Prefettura per commisurare i canoni richiesti ai cittadini al valore reale. Ne deduciamo che forse sta perseverando ancora nella confusione.

Noi affermiamo che il canone stabilito nell’accordo è stato frutto di una ricerca storica documentale e calcolata su dati tecnici certi conseguente dell’ottimo lavoro svolto dall’agronomo dott. Giuseppe Spina  e dal dott. Giuseppe Epifani, che sono due tecnici e non politicanti. Vuole spiegarci il Sindaco come deve essere calcolato il canone per non essere assurdo? Perché, nonostante il suo ruolo professionale, il Sindaco non ha ritenuto di intervenire quando arrivavano richieste di canoni di importo davvero esorbitanti?

I cittadini sapranno distinguere i discorsi concreti dal canto delle sirene.

Noi abbiamo proposto il canone come sopra determinato, la controparte l’ha accettato concedendo altri vantaggi per gli enfiteuti, per questo le sei persone, liberamente, in uno Stato di Diritto e senza che nessuno di loro avesse ricevuto richieste da parte di eredi o concedenti, hanno sottoscritto l’accordo.

La CGIL cerca di tutelare quanti vorranno aderire e siccome portiamo avanti lo stesso obiettivo che è quello di risolvere il problema a qualsiasi livello, non ci sentiamo rivali di nessuno.

Il Segr. Generale CGIL Brindisi                                         La Segr. FLAI CGIL Brindisi

      Antonio Macchia                                                                       Maria V.  Ciraci

 

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