BRINDISI – Il Presidente del Movimento “Proiezione Futuro” Gianluca Alparone ha scritto al Commissario Prefettizio Santi Giuffrè in merito all’assegnazione dei lavoratori relativi alla bonifica dell’area denominata “Micorosa”.

Di seguito il testo della lettera:

PREMESSO CHE

  • L’area in questione, sita alle porte della nostra cittàè una delle eredità più pesanti che l’industria chimica (Ex Montedison) ha lasciato sul nostro territorio,
  • Nell’area, grande circa 44 ettari, sono stati sversati, tra il 1962 e il 1980, ingenti quantità di sostanze tossiche, tra le più: ammine aromatiche, cloruro di vinile, arsenico e altri 39 veleni presenti nel suolo,
  • la comunità brindisina attende da oltre 30 anni la bonifica di un territorio che oggi si presenta come un’allucinante paesaggio lunare da cui tenersi a distanza di sicurezza e che ha causato l’inquinamento delle sottostanti falde acquifere e di conseguenza i relativi terreni circostanti.
  • Il bando di gara per la bonifica e messa in sicurezza dell’area, con base di partenza di 48 milioni di euro (tanto aveva deciso di stanziare lo stato per l’importante e delicato intervento), è stato aggiudicato con un ribasso mostruoso del 74% per un importo pari a 19,41 milioni di euro, dall’ATI composta dalla ME.AP. di Catania e ARTEC ASSOCIATI S.r.l. di Taormina.
  • La CO.ME.AP. di Catania, come apprendiamo attraverso la stampa nazionale (vd. IL Fatto Quotidiano del 15/04/2017) indica come esecutrice dei lavori la COGEN COSTRUZIONI GENERALI S.r.l. e la PARADIVI SERVIZI S.r.l. che insieme detengono il 97% della CO.ME.AP., capogruppo dell’ATI aggiudicataria.
  • Sempre attraverso la stampa veniamo a conoscenza che la PARADIVI SERVIZI S.r.l., come minuziosamente ricostruisce la procura di Catania, è riconducibile al clan mafioso dei Santapaola attraverso la famiglia Paratore che, con Antonino padre, socio della stessa, e Carmelo figlio, consigliere di CO.ME.AP. fino al 2006, pur non ricoprendo cariche direttive, gestivano di fatto la PARADIVI. Tutto accertato dal Gip di Catania che attraverso una complicatissima indagine, arriva a disporre l’arresto di 14 persone, tra cui i Paratore, per smaltimento illecito rifiuti.

CHIEDE

Alla Vs. competente autorità di:

  1. Verificare la sussistenza di eventuali presupposti per procedere alla revoca dell’assegnazione dei lavori in oggetto ed eventualmente procedere ad indire un nuovo bando di gara che stabilisca nuovi criteri di valutazione al fine di evitare ingiustificabili eccessi di ribasso.
  2. Qualora non fosse possibile attuare una procedura valida per soddisfare il punto 1 della presente, vengano disposte e attuate tutte le operazioni possibili di controllo e verifica sull’azienda esecutrice dei lavori, sulla compagine sociale e sulla capacità di esecuzione dei lavori nel capitolato di gara, al fine di salvaguardare l’immagine della Città di Brindisi e la salute dei nostri concittadini.
  3. Un costante monitoraggio della situazione attraverso l’indagine della procura di Catania e le verifiche dei lavori in corso d’opera come già anticipato dal dirigente Padula alla testata giornalistica sopracitata.

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